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Trovare casa a Berlino: ecco i miei consigli

16.10.16 Gabriele Alberto 0 Comments Category :

Nello scorso post raccontavo di cosa abbiamo visto durante le visite agli appartamenti di qualche mese fa, quando stavamo cercando di cambiare casa. Questo era per condividere momenti a tratti esilaranti, farsi quattro risate e anche rendere l'idea di quanto trovare un appartamento in affitto all'interno del Ring di Berlino stia effettivamente diventando un'impresa difficile che richiede molte energie e tempo.
Tutte le persone con cui parlo mi confermano la stessa cosa: indipendentemente dal fatto che si cerchi un monolocale, un bilocale o un trilocale (o non so cos'altro!), le angoscianti, temute e inconcludenti visite di gruppo sono una costante che si ripete con una certezza quasi da legge fisica. 
Prendi un bicchiere di vetro e lo fai cadere giù dalla finestra del quarto piano? Succederà sempre la stessa cosa: si frantumerà sul suolo.

Questo esempio carico di ottimismo serve solo a metterci nell'ordine di idee che per cercare casa a Berlino bisogna essere pronti a vivere delle delusioni. Per fortuna io e Laura abbiamo calato l'entusiasmo e le illusioni già dopo la prima visita (vi ricordate che nello scorso post vi raccontavo di selezioni multiple con tanto di fase finale coi proprietari che concedono ai cinque migliori candidati un tè in loro compagnia? Ecco, quella è stata la prima casa che abbiamo visto) e questo ci è servito per realizzare che a Berlino trovare casa è più difficile che trovare un buon lavoro. Vale per tutte le zone di Berlino? Sinceramente non lo so.
Io e Laura abbiamo iniziato la ricerca per l'area di Kreuzkölln ma poi abbiamo trovato la stessa difficoltà quando ci siamo anche allargati all'intero Kreuzberg, a Prenzlauer Berg (per un attimo abbiamo anche considerato questo quartiere) e quando abbiamo assistito alle fasi di selezione dei nostri successori per la casa in cui vivevamo ad Alt Moabit. È in quel momento che abbiamo avuto il dubbio che quasi l'intera area del Ring sia problematica.

Insomma, che cosa ci aspetta quando iniziamo a cercare casa?

Quasi tutti (o forse tutti) partono da immobilienscout24 e immowelt (questo però mi sembra avere solo una parziale selezione delle case che trovi già in immobilienscout24). Il mio consiglio è di partire con la ricerca già muniti di Schufa e Mietschuldenfreiheitsbescheinigung. Questo vi permetterà di essere pronti a mandare una candidatura nei tempi più brevi (considerate che se per la Schufa ve la potete cavare in qualche ora, per la Mietschuldenfreiheitsbescheinigung i tempi si fanno lunghi, dato che vi deve essere consegnata dal vostro attuale proprietario).
Solitamente una volta risposto a un annuncio si potrebbe ricevere un'email di invito a un appuntamento: questo di solito sottintende che non si è gli unici ad averla ricevuta. Infatti non ci è mai successo di essere da soli a una visita tramite un annuncio.

immagine via Tip Berlin

Se si ha già passato la primissima scrematura e si è stati invitati a una visita, preparatevi a vedere la massa di gente davanti al portone del palazzo dell'appartamento che aspetta che l'orologio segni finalmente l'ora dell'appuntamento: non spaventatevi e salite le scale come se nulla fosse, perché questa è assolutamente la regola. Noi abbiamo partecipato a visite con dieci-quindici interessati perché si trattava di visite a turni (ovvero c'erano altri squadroni di dieci-quindici persone programmati ogni venti-trenta minuti), oppure a visite in cui l'appartamento era affollatissimo perché si era direttamente in sessanta-settanta persone.
Molto spesso durante la visita c'è un plico di moduli da compilare: questo foglio diventerà uno dei documenti che comporranno l'intera candidatura che vi sarà richiesta (quindi ricordatevi di portarvi una penna!). Io e Laura abbiamo sempre messo in copertina una lettera motivazionale con le nostre fotografie e molto bene impaginata: questa è sempre stata in tedesco perché vi posso assicurare che non ho mai visto un agente o un proprietario di casa che avesse voglia di avventurarsi con l'inglese. Bisogna pensare che la gente che si presenta è tanta e la quasi totalità di quelli che vedete alle visite a invito sono persone che come voi hanno già passato una prima selezione e che quindi corrispondono ai requisiti richiesti dai proprietari. È facile immaginare che la concorrenza sia altissima e per questo motivo una candidatura in inglese molto probabilmente viene snobbata e stroncata all'istante.
Per quanto riguarda la lettera motivazionale, vi consiglio di curarla molto, molto bene: tantissimi hanno capito che deve avere una qualità da CV e infatti in molti si impegnano nel suo testo e nella resa grafica.
Una volta consegnata la candidatura a mano o via email (a seconda di come è richiesto), continuate lo stesso a visitare altri appartamenti. Molto probabilmente ne vedrete tantissimi e comincerete a capire che il percorso potrebbe essere senza fine.

Questo nel caso non voleste pagare un agente immobiliare.

Infatti qui arrivo al dunque: come abbiamo ottenuto la casa che volevamo?
Vi ricordate che nello scorso post avevo scritto "Il primo annuncio a cui rispondiamo va subito male: l'agente ci risponde per dirci che l'appartamento è già stato assegnato (non sapevamo che questa sarebbe stata però la chiave di svolta!)"?
Ecco, proprio mentre stavamo facendo visite su visite e non ottenendo alcuna casa, questo agente ci scrive per chiederci se eravamo ancora alla ricerca e per proporci una collaborazione. Effettivamente noi stavamo proprio valutando la possibilità di ingaggiare un agente e quindi gli abbiamo risposto e abbiamo firmato il contratto con lui. La cosa bella è che il contratto prevedeva semplicemente la clausola di doverlo pagare una volta firmato un contratto d'affitto tramite lui: questo vuol dire che avremmo anche potuto continuare a cercare casa indipendentemente e recedere dal contratto senza alcun vincolo.

Cosa è successo?
Beh, ci ha chiesto tutte le caratteristiche della casa che stavamo cercando (PLZ, numero di stanze, piano, presenza di ascensore e tantissime altre opzioni) ed effettivamente nel giro di qualche settimana abbiamo fatto una visita con lui a un appartamento che poi si è rivelato perfetto per noi (anche perché eravamo stati molto precisi nel fornirgli i dettagli della casa che cercavamo).
Il grandissimo vantaggio di ingaggiare un agente è che lui ha molti contatti e può trovare appartamenti che non sono ancora stati pubblicati sui siti di annunci: infatti i siti sopracitati non contengono tutto il mercato immobiliare. Una volta abbiamo chiesto a un agente che conosciamo (quello che ci fece avere la casa di Alt Moabit tre anni fa) informazioni riguardo a immobilienscout24 e immowelt: lui stesso ci ha detto che di solito si tende a mettere su quei siti gli appartamenti che non si riescono ad assegnare tramite i clienti che si hanno già nella propria rete di conoscenze. Un agente immobiliare non è felicissimo di pubblicare annunci su un sito: gli costa tanto tempo per via della stesura dell'annuncio, delle decine o centinaia di email (ci ha confermato che per la nostra casa di Alt Moabit ne ha aveva ricevute settanta in ventiquattro ore) che deve leggere e selezionare, dei turni di visite che è costretto a fare e delle tante candidature che riceve a seguito delle visite.
Quando abbiamo visitato l'appartamento eravamo gli unici a farlo e abbiamo solo dovuto dire "Sì, lo vogliamo"; dopodiché lui ha trasmesso la nostra candidatura al proprietario in modo che lui la esaminasse e la approvasse.
Il prezzo da pagare? Di solito si tratta di due affitti freddi (ovvero la cifra con spese escluse) più MWSt. 19%.
Lo so, molti storcono il naso di fronte all'idea di dover pagare un agente ma io lo consiglio: credetemi, se avete la possibilità di spendere quei soldi, ne vale veramente la pena.

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