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Copenaghen - Le mie prime impressioni

5.10.14 Gabriele Alberto 2 Comments Category :


Eccoci qui tornati a casa dopo i quattro giorni a Copenaghen! Prima impressione a caldo? Città molto bella ed effettivamente parecchio significativa sotto tanti aspetti. Uhm...farò fatica a racchiuderli in un post che sia leggibile in massimo dieci minuti. Ci provo!

Parlavo della bellezza? Devo fare una premessa: Copenaghen non è una grande città (88 km2, Torino ne ha 130) e quindi abbiamo potuto fare visita a tutti i suoi principali quartieri, facendoci così un'idea di massima sulle sue zone più rilevanti. Per quanto abbiamo visto, è una bella città nordica che ha conservato tantissimi dei suoi edifici storici e dotata di una discreta urbanistica: tantissime le vie piene zeppe di palazzi d'epoca, ma che, vuoi perché strette e buie o perché prive di alberi, difficilmente esprimono "magia". Insomma, ho trovato Copenaghen poco "calda", ma soprattutto ho percepito che questa città sembrerebbe voler esprimere un'atmosfera che però alla fine rimane generalmente solo accennata. I punti più belli che ho visto sono sicuramente: tutta la zona in cui si trova il lago che divide il quartiere centrale da Norrebro, una parte di Osterbro, una particolare zona di Norrebro e la via in cui si trova l'appartamento in cui abbiamo soggiornato (Nansensgade).
Nel post del pre-partenza parlavo della curiosità nel vedere finalmente parte del sistema scandinavo e devo dire che su questo punto ho avuto due sensazioni contrastanti: da una parte un po' di delusione e dall'altra una profonda ammirazione.
Cosa mi ha colpito in negativo? I mezzi pubblici. Un attimo, non sostengo assolutamente che siano scadenti, giammai. Semplicemente mi ha stupito il fatto che a Copenaghen i mezzi pubblici non siano nulla di così evoluto: in poche parole, a mio parere sono di livello normale. Questo mio giudizio nasce sicuramente dal fatto che io vivo a Berlino, città che permette realmente ai suoi cittadini di rinunciare all'auto, e quindi abituato ad alti standard in tal senso. Io mi aspettavo qualcosa di più: ad esempio bus che passano ogni due minuti, una fitta rete di metropolitana, mezzi pubblici con particolari sistemi per gli invalidi. Nulla di tutto questo. A Copenaghen molte vie, essendo strette, non hanno la corsia riservata ai bus e quindi mi è capitato più volte di impiegarci una vita a percorrere poche centinaia di metri. La frequenza nelle ore diurne è molto spesso di quindici minuti, la metropolitana ha solo due linee; inoltre i bus e i treni della metropolitana non mi sono sembrati più evoluti di quelli delle altre città europee. La parte però veramente apprezzabile del sistema di trasporto di Copenaghen è la rete di piste ciclabili: quasi tutte le vie sono dotate di ampie corsie per le biciclette e queste vengono altamente sfruttate. Tantissimi ciclisti sono in movimento per la capitale danese, di continuo. 


Vorrei però introdurre una mia riflessione sul popolo di Copenaghen: per la prima volta ho percepito in una città la quasi assenza di povertà. Uno passeggia e vede solo gente che vive nel benessere: questo lo si percepisce sui volti, nei modi di porsi e nell'apparenza degli abitanti di Copenaghen. Non c'è assolutamente ostentazione di ricchezza, questo è un concetto che, come mi aspettavo, è completamente estraneo alla mentalità scandinava. Se Monocle ha stabilito anche quest'anno che la capitale danese è la città con la qualità di vita migliore al mondo, un giretto per le sue vie può darne ragione.
L'ammirazione che provo non è tanto per la qualità della vita che c'è in questa città, piuttosto per la qualità della mentalità dei suoi cittadini. Questo è un discorso alquanto difficile da esprimere, ma proverò a farmi capire. Innanzitutto la gente è particolarmente disponibile e sensibile. Ci è capitato più volte che per strada delle persone si offrissero di aiutarci per il solo fatto di avere percepito che eravamo in difficoltà a trovare un posto: con molta cortesia si sono impegnati a risolverci il problema e molte volte ci hanno pure ringraziati di avere fatto visita alla loro città. Sembrano piccole cose, ma non lo sono. L'attenzione agli altri espressa con questi o con altri gesti (i proprietari dell'appartamento in cui abbiamo soggiornato si sono dimostrati parecchio disponibili) è molto probabilmente una delle conseguenze di una società che punta concretamente sull'istruzione e sullo sviluppo serio di principi democratici. Una società come quella danese, che da decenni utilizza concetti come il design (che alcuni incautamente - e anche un po' per ignoranza - ritengono estraneo alla democrazia) per migliorare la propria condizione di uomo, non può che sviluppare una mentalità così fine e incline al concetto di civiltà. Il design danese è basato sulla ricerca della semplificazione e il miglioramento della vita dell'individuo attraverso la produzione di cose utili, che hanno una funzione. Secondo il design danese questo deve essere realizzato conferendo agli oggetti la massima espressione estetica possibile, puntando sulla praticità e l'efficienza di utilizzo. Tutto questo ha lo scopo di consegnare alla società oggetti belli che semplificano la vita e destinati a durare nel tempo. Io e Laura avevamo già intuito che il design per i Danesi fosse qualcosa di comune, parte integrante della vita di tutti. Questo ci è stato spontaneamente confermato dalla ragazza che gestisce il flagship store di Vipp a Copenaghen; stavamo chiacchierando con lei del brand e dei suoi prodotti e a un certo punto ci ha chiesto: "Ma come mai siete venuti qui a Copenaghen?". Quando noi le abbiamo risposto che il motivo era un approfondimento del loro design, lei chi ha detto: "Sì, il design in Danimarca è assolutamente ovunque. Io sono cresciuta con queste cose in casa, da noi è normale vivere con questi arredi e oggetti". 
Ecco, con questo punto mi si è di nuovo aperto un mondo: allora è tangibile il fatto che il design danese sia una delle componenti che ha influito sulla civiltà di questo popolo. Perché bisogna sempre ricordarsi che la moralità, i valori democratici e la civiltà non sono un qualcosa che può essere semplicemente insegnato a scuola: purtroppo sono delle conquiste che si ottengono anche con tante altre piccole cose, che tutte insieme portano a tale direzione. Una di queste può essere il design e pensare che un popolo abbia capito e concretizzato questo concetto, non può che farmi provare stima.
Nei prossimi post cercherò di andare nel dettaglio e trasmettere ciò che abbiamo visto: del resto questo blog parla di design e café e ovviamente non mancheranno ;-)

Foto di Laura

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2 commenti

  1. Risposte
    1. Ciao Fabio! Grazie per il tuo commento ;-) No, il giudizio globale che ho su Copenaghen è assolutamente positivo! Se ti riferisci a ciò che dico su urbanistica e atmosfera, è vero, questa città non mi ha comunicato nulla di eccezionale sotto questi aspetti: questo non vuol dire che però sia una città deludente! Purtroppo tendo a fare il paragone con la mia città e con lo sconvolgimento che ho avuto quando ci sono venuto per la prima volta. Diciamo che a Copenaghen non ho avuto sensazioni di pari livello, ma la valuto comunque come una bella città! E poi ho approfondito in questo post alcuni degli aspetti che non sono legati alla bellezza urbanistica, ma che mi hanno profondamente colpito e dato da pensare. Ti confermo che il mio giudizio su Copenaghen è ottimo ;-)

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