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Full immersion di Design Scandinavo a Copenaghen

28.9.14 Gabriele Alberto 0 Comments Category :

Solo in questo weekend sto realizzando che nella prossima settimana passeremo finalmente un po' di giorni a Copenaghen. Si tratta della nostra prima volta lì, la prima volta in un paese scandinavo, la prima volta in una parte di Europa che si discosta con decisione dalla nostra realtà. Perché lo sappiamo tutti: nei paesi scandinavi c'è più organizzazione, più attenzione alla persona e ci sono tutte quelle piccole cose per cui quei luoghi diventano un modello.
Il nostro viaggio a Copenaghen soddisferà di certo la nostra curiosità verso il sistema del Nord Europa, ma l'obiettivo numero uno è una full immersion nell'estetica scandinava.
E quale città migliore di Copenaghen? Nessuna.
La capitale danese è oggi il nuovo epicentro del design scandinavo, soprattutto considerando che le aziende più significative di questa corrente si trovano proprio lì. Marchi come Muuto, Normann Copenhagen e Hay intendono, più o meno dichiaratamente, ridare al design danese il ruolo da protagonista che aveva negli anni '50 e '60. A mio parere queste nuove realtà stanno facendo molto per raggiungere il proprio obiettivo, soprattutto se si considera che oggigiorno le loro realizzazioni sono pubblicate su ogni rivista significativa del settore e vengono scelte insistentemente per indicare la nuova direzione del design. Certo che quando si pensa a molti dei prodotti danesi della metà del XX secolo, ci si rende conto che però fino ad ora certe genialità non sono ancora state eguagliate. Mi viene innanzitutto in mente Arne Jacobsen, architetto designer che ha disegnato le celebri sedie Serie 7 e Grand Prix e la poltrona Egg.
Qui in casa abbiamo le prime due, in versione rigorosamente vintage. Sono due sedie ovviamente molto molto comode (altrimenti non le avremmo affatto comprate!), ma soprattutto ci piace l'idea di averle messe entrambe al tavolo del salone perché hanno due design similissimi e che si amalgamano molto bene tra loro. Considerando che i prezzi di mercato del vecchio e del nuovo in questo caso si equivalgono, io ritengo che valga la pena comprare queste due sedie in versione vintage: ho visto in negozio i modelli nuovi e le finiture del legno sono di livello inferiore rispetto a quelle d'epoca. Purtroppo oggi vengono prodotte con un laminato di legno che è trattato in superficie con uno strato che sembra plastificato. La produzione del passato invece usava legno più grezzo e quindi più gradevole sia sotto l'aspetto visivo (risulta più "caldo") che tattile (quando lo si tocca si sentono pure le sue venature).

La Serie 7 è stata progettata nel 1955 e ad oggi è la seduta più venduta dalla Fritz Hansen. Si tratta di una sedia a larghissima diffusione, probabilmente per il suo design così leggero e adattabile a tantissimi gusti e ambienti. Io la trovo pazzesca: le proporzioni e la forma rasentano la perfezione. Come quasi tutto il design degli anni '50, la sensazione che dà è quella di calore e rasserenamento e credo che continuerà per ancora tanti decenni a esprimere una gradevolezza estetica dura a spegnersi. 



La Grand Prix invece è stata disegnata nel 1957 ed era originariamente prodotta solo con le gambe in legno. Successivamente sono state eliminate perché il prezzo al pubblico risultava eccessivo e quindi sostituite con gambe in acciaio nello stesso stile della Serie 7. Da tempi recentissimi, Fritz Hansen produce la Grand Prix in entrambe le varianti con gambe di legno o di acciaio. 
Quando ci stavamo interessando per l'acquisto di un esemplare vintage abbiamo effettivamente dovuto optare per la versione con gambe in acciaio: il fatto che siano rimasti pochissimi esemplari di Grand Prix vintage con gambe in legno, fa sì che ce ne si possa aggiudicare una solo se disposti a pagarla circa mille euro. Insomma, abbiamo di gran lunga scelto la versione "economica"!!!
Come la Serie 7, sono entusiasta anche della Grand Prix: credo che negli anni '50 il suo schienale fosse avanguardista (beh, in un certo senso lo è ancora oggi!) ed essendo opera dello stesso designer, anche in questa sono evidenti ottime proporzioni e sviluppo della forma.
Per quanto a me piaccia di più la versione con gambe in legno, sono contento che in casa abbiamo un esemplare con gambe in acciaio: attorno al nostro tavolo abbiamo tante sedie diverse, ma tutte accomunate dal materiale delle gambe. Una sedia totalmente in legno sarebbe risultata come un "intruso" in quella già difficile armonia che abbiamo cercato di creare.



Per il nostro viaggio a Copenaghen abbiamo una lista di posti da vedere già molto lunga: l'unica attrazione turistica che ci concediamo sarà la statua della Sirenetta, per ferma volontà di Laura...ma tutto il resto sarà quasi solo design scandinavo. Vedrò di raccogliere materiale per molti post al riguardo ;-)

Foto di Laura

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