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Ultimo post su Copenaghen: Design Scandinavo

2.11.14 Gabriele Alberto 0 Comments Category :

Vi ricordate che qui vi spiegavo perché abbiamo deciso di fare un viaggio a Copenaghen? Ecco, un mese dopo il nostro ritorno a Berlino e dopo ben tre post in cui vi ho parlato di mie sensazioni, moda e café della capitale danese, ora finalmente approfondirò il motivo numero uno, la ragione di tutto, la cosa in cui i danesi sono stati - e sono di nuovo - invincibili: il design per gli interni.
Benché la cosa più interessante sia vedere come i Danesi sviluppano gli ambienti anche più comuni, abbiamo ritenuto utile andare a visitare i più importanti negozi del settore e, ovviamente, anche il Museo del Design di Copenaghen.


ILLUMS BOLIGHUS

Il primo per storia, influenza e dimensioni, è Illums Bolighus, un concept store che dal 1925 propone il meglio del design danese e internazionale.
Questa vera e propria istituzione del design si trova nella via dello shopping di Copenaghen, in un edificio dall'interno ben progettato e particolarmente accogliente, pur trattandosi di un spazio espositivo enorme.




Qui si trovano i più famosi marchi del settore, con un particolare focus su quelli danesi, ma anche realtà meno conosciute. Per chi è interessato alla moda, c'è una grande area dedicata ai fashion brand scandinavi.
Un punto negativo: non ho visto un café. Penso che in uno store di tre-quattro piani il café sia doveroso! Se invece qualcuno l'avesse visto, mi faccia sapere!


HAY HOUSE

A Copenaghen ci sono due spazi aperti da Hay: il normale flagship store in Pilestraede e l'incredibile Hay House in Ostergade. Noi abbiamo scelto di visitare la seconda, principalmente per due motivi: è un qualcosa di diverso dal solito negozio ed effettivamente gli arredi rendono meglio se esposti in un ambiente più simile ad un appartamento, che nella solita scatola bianca col pavimento in cemento.
Hay House si trova a poche decine di metri da Illums Bolighus, in un bellissimo edificio d'epoca le cui grandi stanze luminose permettono di presentare al meglio i mobili del marchio. 



Appena entrati, se si gira a destra, si entra nell'ala dell'appartamento dedicata all'oggettistica. Chi conosce Hay sa che questo marchio è fortissimo nella progettazione di articoli di cartoleria, strumenti per la cucina, accessori per la cura del corpo e qualsiasi tipo di oggetti per la decorazione della casa. Io penso che, per quanto i mobili di Hay siano ottimi, il settore accessori sia però migliore: è questa particolarità ciò che contraddistingue Hay dai suoi concorrenti. 


Proprio mentre volavamo verso Copenaghen, ho notato che la rivista di Easyjet conteneva un'intervista fatta ai fondatori di Hay e ho appreso che questo marchio è nato dalla mente di due coniugi, con l'obiettivo di ridare luce al design danese tramite la realizzazione di prodotti di ottima qualità, belli e dal prezzo accessibile. All'inizio lavoravano costantemente fianco a fianco su tutti gli aspetti del business: col tempo hanno capito che sarebbe stato più efficiente dividersi i compiti e assegnarsi distintamente il comando dei due filoni del marchio. Il marito è a capo della sezione mobili, mentre la moglie guida il mondo degli accessori.
Finito il giro nelle due stanze in cui c'è l'oggettistica, si passa al resto dell'appartamento dove si trovano tutti i divani, tavoli, sedie e altri mobili della collezione Hay.


NORMANN COPENHAGEN

Se Hay ha scelto la calda atmosfera di un appartamento come cornice dei suoi prodotti, Normann Copenhagen ha preferito sviluppare il suo flagship store in uno spazio privo di finestre, ma non per questo meno affascinante. L'entrata sulla strada Osterbrogade è poco appariscente per via della sua unica vetrina. Varcata la soglia si percorre un lungo corridoio espositivo bianco e si arriva in ciò che non ci si aspetta: di colpo si apre un'enorme sala altissima di cui è difficile comprenderne l'uso precedente. Infatti questa location in passato è stata una distilleria, poi un teatro e in seguito un cinema. Di questo passato non si percepisce nulla, ma camminando nel negozio la curiosità sale e ci si chiede - invano - quale storia si celi in questo posto. Effettivamente poco male se non si riesce ad attribuire facilmente un'identità passata a questo ambiente, ciò che importa è l'impatto che dà quando lo si scopre. Non abbiamo fatto foto, ma potete guardare qui le ottime immagini del negozio sul sito di Normann Copenhagen.
Chi dovesse fare una visita a questo spazio, non dimentichi di scendere giù nel piano interrato a guardare il bellissimo reparto abbigliamento: si tratta di una vera e propria boutique di moda donna/uomo in pieno stile scandinavo, che comunque meriterebbe anche da sola la visita.


DESIGN MUSEUM

Come ci si può aspettare, Copenaghen ha un Museo del Design. Il biglietto costa circa 12 euro, ma per gli studenti e per chi ha meno di ventisei anni l'ingresso è gratuito.
Purtroppo quando siamo andati noi, una parte del museo era in ristrutturazione, quindi non abbiamo potuto vedere l'intera collezione. Per chi è particolarmente esperto di design, questo museo non sembra aggiungere nulla di nuovo: sono esposti molti mobili che si possono vedere in negozi, mercati, o che comunque si conoscono già molto bene. Io mi aspettavo degli approfondimenti: per questo quando sono entrato nella saletta dedicata ad Arne Jacobsen ero in fibrillazione perché convinto di vedere materiale raro. Invece davanti ai miei occhi si è semplicemente aperta un'esposizione di arredi con qualche cartello di spiegazione.


In questo museo ci sono ottimi esemplari vintage, ma non sarebbe stato male poter osservare materiale di progettazione, prototipi o anche disegni che svelassero lo sviluppo e le eventuali correzioni nelle fasi che hanno portato il progetto al prodotto finale. Nulla di tutto questo: diciamo che questo museo è un'ottima galleria della storia del design, ma che purtroppo non dà approfondimenti. Penso che il Design Museum di Copenaghen sia una valida esperienza per chi ha conoscenze di design a livello base e quindi possa così fare un'overdose "visiva" dei capolavori realizzati nella storia.


E ora, che sto concludendo l'ultimo post dedicato a Copenaghen, la finisco così? Certo che no, è giusto che io faccia le ultime osservazioni, perché se è vero che un viaggio ti insegna sempre qualcosa, nel bene o nel male, è il ragionamento su quell'arricchimento che fa sì che l'esperienza non si limiti a una bandierina sul planisfero o a un vuoto insieme di sbiaditi ricordi sterili.
Abbiamo deciso di vedere Copenaghen per fare un'approfondimento dell'estetica scandinava: fatto. Negozi di design stracolmi di bellezza, negozi di moda che propongono quell'estetica del Nord che tanto mi piace, su maglioni, camicie, giacche e cappellini di lana. Una città che offre spunti ovunque: dal concept store più famoso, passando per marchi di biciclette che non conoscevo, per arrivare al curatissimo design delle cassette della posta viste in un condominio in Nyhavn. Ispirazioni a volte palesi, a volte nascoste, ma che in ogni caso devono essere sempre viste con l'occhio attento di chi le cerca e ne vuole assaporare e assorbire ogni dettaglio.
Abbiamo soddisfatto la nostra curiosità verso il sistema del Nord Europa? Quasi totalmente. Copenaghen non è in Svezia e, sembra stupido dirlo, ce ne siamo accorti con questo viaggio. Premetto che la Danimarca è l'unico paese scandinavo che abbiamo visto, ma abbiamo fatto l'errore di pensare che anche lì avremmo trovato le tante cose di cui si parla quando si racconta della Svezia. Insomma, abbiamo fatto lo sbaglio grossolano di amalgamare i paesi scandinavi in un unico e omogeneo luogo. A parte questo dettaglio, abbiamo però scoperto un mondo diverso, una società che ci è sembrata ricca di tanti pregi che corrispondono ai nostri valori e per la quale provo tanta simpatia e stima, secondo le valutazioni che ho fatto in questo post.
Detto questo, qualcuno potrebbe chiedermi: ma allora non è che lasceresti tutto per andare a vivere a Copenaghen? Confesso che prima della partenza avevo il dubbio che un viaggio in questa città mi avrebbe messo in crisi. Mi chiedevo: ma con tutte le credenziali che ha, non è che poi alla fine vado lì, me ne innamoro e poi decido di nuovo di mollare tutto e cambiare città? La mia risposta ora è: no. Copenaghen ha tantissimi aspetti che mi rispecchiano e che mi farebbero stare veramente bene, ma credo che questi, anche se sommati, non riuscirebbero mai ad arrivare a darmi tutto quello che mi dà la meno perfettina, ma inspiegabilmente pazzesca Berlino.

Foto di Laura

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